La persona è responsabile della propria salute e non si può pensare di evitare una malattia sottoponendosi agli esami di controllo, ma non facendo nulla per ascoltare il proprio corpo e mantenere la salute grazie ad una corretta igiene di vita.1
Cosa significa igiene di vita: alimentarsi correttamente, bere ogni giorno almeno un litro e mezzo – due di liquidi non gassati e non zuccherati, svolgere attività fisica ogni giorno (anche solo una camminata veloce di 20 minuti) e soprattutto ricercare tutto ciò che può ridurre lo stress e migliorare lo stato d'animo. Infatti lo stress e le emozioni negative protratte comportano l'attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e altre aree cerebrali connesse come l'amigdala e il sistema limbico (paura e numerose altre emozioni) e le cortecce mediali prefrontali (regolazione delle emozioni), strutture che incidono significativamente sul funzionamento degli organi e in particolare sul sistema immunitario.2
Attualissimo quanto scritto dal dottor Samuel Hahnemann (padre dell'omeopatia 1755-1843), alla nota 1 del paragrafo 260 dell'Organon, VI edizione, riguardo agli errori del regime di vita che possono essere ostacoli alla salute:
"[...] da evitare pure ogni tipo di abuso, anche quello dello zucchero, del sale, delle bevande alcoliche non diluite con molta acqua; eviterà l'eccessivo riscaldamento dell'abitazione, indumenti di lana sulla pelle; la vita sedentaria in locali chiusi; il moto solo passivo a cavallo, in carrozza, ecc.; l'allattamento prolungato eccessivamente, un sonno prolungato nel pomeriggio (a letto), la lettura in posizione sdraiata, la vita notturna, la sporcizia, i piaceri contro natura, la lettura di libri osceni; l'onanismo, il coito interrotto; tutto quanto può essere oggetto di collera, di dispiacere, di dispetto; il gioco d'azzardo; il lavoro eccessivo sia fisico che mentale, specialmente subito dopo i pasti; il soggiorno in luoghi paludosi e in locali umidi, la miseria, ecc. Tutte queste cose devono possibilmente essere evitate o allontanate se non si vuol ostacolare o addirittura impedire la guarigione. Alcuni miei seguaci vanno più in là con le proibizioni rendendo inutilmente più difficile la dietetica; cosa che disapprovo.”
1 Per approfondire vd articolo Prevenzione e sovradiagnosi
2 Hans Seyle: studi sullo stress (1936), in particolare il riferimento all’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Robert Arder (1932-2011) è il padre della PNEI: dimostrò sperimentalmente il collegamento tra cervello e sistema immunitario (con sperimentazioni di tipo classico).