Stress da superlavoro e qualità di vita

La lettera che il  dottor Hahnemann inviò ad un suo paziente sarto di professione, mi ha fatto riflettere su una delle maggiori cause di stress dei nostri giorni: il superlavoro. Sono in molti a sentire la necessità o il dov
ere di fare continuamente.

Dimentichiamo che l’energia dell’organismo non è infinita e i tempi del riposo sono necessari, a maggior ragione se siamo già indeboliti.Quality of Life

Ci sentiamo orgogliosamente efficienti se riusciamo a fare più cose contemporaneamente; tecnologia e velocità sembrano dominare le nostre vite e sentiamo di valere solo se facciamo tanto e di più nel minor tempo possibile. La fisiologica lentezza di alcuni bambini ancora sani diventa insopportabile per molti adulti. Si perde così la capacità di vivere momento per momento.

Per contro sono sempre più numerosi i corsi di mindfulness nati con lo scopo di ridurre stress e ansia del vivere. In questi corsi si insegna prima di tutto a rallentare per diventare consapevoli “momento per momento” delle proprie azioni e dell’ambiente fino a poterne godere, proprio come sanno fare i bambini.

“Non è soltanto l’estenuante sforzo fisico che la danneggia [la salute] quanto, maggiormente, la concomitante tensione mentale che, a sua volta, finisce per compromettere la tenuta fisica in un vero circolo vizioso”.1

Molti hanno bisogno di sentirsi potenti e per raggiungere il riconoscimento sociale o addirittura prevalere sugli altri  operano senza sosta per accumulare denaro. La limitazione del superfluo e la piena coscienza dei propri talenti e limiti permette di vivere più serenamente e più in salute “in maniera più razionale, più intelligente, più in armonia con la natura, più allegramente, più serenamente, più in salute. Così si vive in maniera più saggia, piuttosto che lavorare senza un attimo di respiro, con tutto il nostro sistema nervoso costantemente sotto tensione”.1

“Il continuo spingere a guadagnare sempre di più, procurarsi questa o quell’onorificenza, fare un favore a questo o a quel grande personaggio, è causa frequente di invecchiamento precoce”.1

Di quanto abbiamo bisogno per nutrirci, ripararci dal freddo, confrontarci con gli altri, emozionarci e godere di ciò che di bello è sulla terra? 

1. Lettera di Hahnemann ad un suo paziente sarto di professione
"La delicata macchina umana […] non è stata costruite per essere sottoposta a un superlavoro: l'uomo non può strapazzare la sua energia e le sue capacità senza pagar pegno. […]

Il fisico finirà per subirne danni o addirittura la distruzione. Peggio ancora se i fisico si trova già in condizioni di debolezza. Si ricordi: ciò che non riesce a fare in una settimana, può tranquillamente farlo in due. […] Non è soltanto l'estenuante sforzo fisico che la danneggia quanto, maggiormente, la concomitante tensione mentale che, a sua volta, finisce per compromettere la tenuta fisica in un vero circolo vizioso. […]

Se qualcosa la infastidisce o la turba, non ci presti attenzione; se qualcosa è troppo per lei scelga di non averci niente a che fare; se qualcuno la incalza, le sta addosso, la vuol fare troppo sgobbare, rallenti e se la rida di questi matti che vorrebbero renderla infelice. Faccia solo quello che riesce a fare agevolmente senza sforzarsi eccessivamente; per quello che non è in gradi di fare, beh, non se la prenda più di tanto. […]

Parsimonia, limitazione del superfluo (due cose che il gran lavoratore non sa fare), ci mettono in condizione di vivere con maggiore comfort - in altre parole, in maniera più razionale, più intelligente, più in armonia con la natura, più allegramente, più serenamente, più in salute. Così si vive in maniera più saggia, piuttosto che lavorare senza un attimo di respiro, con tutto il nostro sistema nervoso costantemente sotto tensione. […]

Qualora altri dovessero sostenere che, per onore, siete obbligato a fare di più di quanto è giusto per le vostre facoltà mentali e fisiche, non consentite a voi stesso di fare ciò che è contrario al vostro benessere. Siate sordo alle lusinghe, alle lodi che corrompono. […]

Vivere felici con serenità d'animo e di corpo: per questo l'uomo è al mondo, e lavorare solamente quel tanto che gli assicuri i mezzi per vivere con gioia.

[…] Il continuo spingere a guadagnare sempre di più, procurarsi questa o quell'onorificenza, fare un favore a questo o a quel grande personaggio, è causa frequente di invecchiamento precoce. […]

Di quanto abbiamo bisogno per vivere? Di quanto cibo e bevande per rimetterci in sesto, di quanto per ripararci dal freddo e dal caldo? Molto meno che di un po' di coraggio. […]

Il saggio ha bisogno di ben poco. La forza di cui si fa saggio uso non ha bisogno di essere reintegrata dalle medicine.